GIM-18843 SEMPRONIANO | amiata-in-vetrina
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La tradizione fa risalire l'origine di Semproniano alla romana Gens Sempronia e, nelle vicinanze (zona di Rocchette di Fazio), sono stati ritrovati resti archeologici di una fattoria risalente al periodo etrusco.

La documentazione storica risale sicuramente a prima dell'anno mille, quando i borghi di Semproniano e Rocchette appartenevano al feudo della famiglia Aldobrandeschi.

Verso la metà del Trecento il paese si sottomise a Siena, rimanendo così nel territorio della Repubblica fino al Cinquecento, epoca in cui venne conquistato temporaneamente dagli Spagnoli prima di entrare definitivamente nel Granducato di Toscana.

Seguì un lungo periodo di abbandono e decadenza, tanto che il centro venne successivamente inglobato per un lungo periodo nel Comune di Roccalbegna, fino a divenire autonomo il 29 gennaio 1963.

 

Il territorio comunale di Semproniano si estende su una superficie di poco più di 80 km², nella parte più interna delleColline dell'Albegna e del Fiora, che proprio in questa zona tendono ad elevarsi sensibilmente, giungendo in prossimità delle pendici del cono vulcanico del Monte Amiata, che svetta in direzione nord/nord-est. Confina a ovest e a nord con il comune di Roccalbegna, a nord-est con i comuni di Santa Fiora e Castell'Azzara, a sud-est con il comune di Sorano, a sud con il comune di Manciano.

Il territorio si estende praticamente ovunque a quote collinari medio-alte, facendo registrare nei centri abitati la quota minima di 470 metri s.l.m. nella frazione di Rocchette di Fazio e la quota massima di 881 metri s.l.m. nella frazione di Petricci, situata per l'altitudine che la caratterizza in area montana.

 

LUOGHI DI CULTO

 

 

PIEVE DEI SANTI VINCENZO E ANASTASIO

 

Il paramento murario a filaretto, il portale ed alcune aperture tamponate rivelano l'origine medievale dell'edificio, ad una sola navata terminante in una scarsella e completato sul retro da un campanile.

All'esterno, tre monofore strombate di gusto gotico ed una epigrafe che documenta restauri avvenuti nel 1579.

L'interno, diviso in quattro campate da arconi a tutto sesto e coperto a capriate, conserva alcuni resti di elementi decorativi duecenteschi (formelle con rosette, due capitelli e un'acquasantiera). All'altare maggiore è un dipinto seicentesco (la Madonna con Sant'Antonio abate, Santa Lucia ed il pievano con il mostro dei Vignacci) legato alla leggenda di un pievano che riuscì ad uccidere un mostro che infestava la zona.

 

 

 

ALTRE IMMAGINI DI SEMPRONIANO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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