La castagna ha avuto un determinante ruolo nell’economia e sostentamento delle popolazioni amiatine.
Il dolce frutto achenio è stato elemento dominante delle tavole degli amiatesi che, per il loro consumo quotidiano, sono stati bollati con l’appellativo di “polentai”.
I più anziani ricordano la vita tribolata della loro adolescenza e gioventù, descrivendo coloritamente pranzi e cene sempre uguali dove le castagne, cucinate in vari modi, erano perennemente sul tavolo ed andavano a riempire quotidianamente la pancia.
I castagneti lussureggianti che interessano tutta la parte bassa del cono vulcanico spento non sono soltanto fonte economica e gastronomica delle popolazioni montagnole ma, con le loro distese ombrose, un refrigerante “ombrello” per il periodo estivo.
L’importanza che la castagna ha assunto nei secoli è stata più volte onorata dai residenti, con feste, sagre, punti di ristoro e degustazione.
La manifestazione che si è più affermata nel corso di un trentennio è senza dubbio “La castagna in festa” di Arcidosso.
Ogni anno, ad ottobre, la cittadina si veste di colori e calore per omaggiare il gustoso frutto ed accogliere la marea di ospiti che si riversa nel centro turistico, facendo registrare ogni volta il tutto esaurito.
Ufficialmente la tradizionale “sagra” ha celebrato nel 2015 il ventinovesimo compleanno.
Lo ha fatto in modo grandioso mandando in scena stand gastronomici, bancarelle del mercatino, “fraschette” in ogni angolo del paese, punti di ristoro, esibizione di complessini musicali, cantori solitari, varietà di prodotti genuini locali, fiumi di vino.
Il tutto alla presenza di un numero elevatissimo di visitatori entusiasti.