GIM-18843 CINIGIANO | amiata-in-vetrina
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Il comune di Cinigiano nasce e si sviluppa nel XII secolo intorno ad un Castello medievale.

Il suo territorio era posto sotto l'autorità dei discendenti di Bernardino di Cinigiano, vassalli dei conti Aldobrandeschi di Santa Fiora

Nel 1254 l'accomandigia del castello e dei domini terrieri venne ceduta al comune di Siena ma i signori di Cinigiano continuaro-no ad esercitare un potere assoluto sulla popolazione. 

La loro fedeltà a Siena sembra non sia stata totale e nel 1278 i senesi misero al bando l'ultimo signorotto accusandolo di aver assalito un dignitario ecclesiastico in viaggio verso Viterbo.

Nel trecento il Castello fu conquistato dai conti Guidi di Poppi e Battifolle.
Francesco di Ugone di Battifolle,  in cambio di una cospicua somma di denaro, cedette il possesso del territorio di nuovo a Siena nel 1839.

Il conte continuò tuttavia ad esercitare il proprio potere, nonostante gli accordi presi, fino a quando nel 1404 non fu scacciato da una rivolta popolare.

Il territorio del comune di Cinigiano si estende per oltre 160 chilometri quadrati nell'entroterra della provincia di Grosseto, tra la Valle dell'Ombrone, il tratto terminale della Val d'Orcia e le pendici occidentali del cono vulcanico del Monte Amiata.

Confina a nord con il comune di Montalcino e la provincia di Siena,  a est con il comune di Castel del Piano, a sud-est con il comune di Arcidosso, a sud-ovest con il comune di Campagnatico e a nord-ovest con il comune di Civitella Paganico.

Lo stemma di Cinigiano è composto da un cigno al naturale fermo su terrazza di verde afferrante con il becco una freccia d'argento, in sbarra, con la punta all'ingiù. Il tutto su sfondo azzurro.

 

 

 

 

 

 

 

LUOGHI DI CULTO

 

 

Il monumento storicamente e artisticamente più significativo è la chiesetta in puro romanico di San Donato a Porrona. 

Nel duecento era patronato del Monastero di Sant’Antimo che aveva il controllo del Castello.

Realizzata in bozze di arenaria presenta una pianta a croce che risale alla fase tardo romanica come si evince dalla foggia dei portali della facciata e del transetto destro dotati di arco falcato con ghiera modanata “alla pisana”. All’interno, il fonte battesimale la cui base è costituita da un capitello romanico decorato con due aquile, una tavola quattrocentesca raffigurante San Nicola in trono con angeli e donatori attribuita a Giovanni di Marco detto “da Ponte” e la Madonna con Bambino di Girolamo di Benvenuto degli inizi del XVI secolo.

 

 

CHIESA DI SAN MICHELE ARCANGELO

 

 

Sede di fonte battesimale alla metà del Quattrocento, fu riedificata alla fine del Cinquecento, quando fu realizzata la facciata in mattoni animata da lesene con un rosone centrale e un coronamento ad archetti. Nel transetto si trovano due eleganti altari con la Trinità con angeli, di bottega nasiniana, e la venerata Madonna delle Grazie diDaniele Lonati (1793).

L'opera di maggior rilievo è la Crocifissione e i Santi Francesco, Marco e Sigismondo (1601) di Francesco Vanni. Il dipinto seicentesco con San Giovanni Battista e la Madonna col Bambino che consegna lo scapolare a San Simone Stock è interessante per la veduta di Cinigiano nello sfondo. Da segnalare l'acquasantiera a fusto (1596), e un mobile da sacrestia dell'inizio del Seicento.

 

 

 

 

CHIESA DEL MADONNINO CASTIGLIONCELLO BANDINI

 

La chiesa del Madonnino si presenta come un edificio religioso con alcuni elementi stilistici tipici del barocco senese.

La facciata anteriore, con paramento murario rivestito in pietra, è caratterizzata dalla presenza del portale d'ingresso ligneo, preceduto da una coppia di gradini, di forma rettangolare, che si apre in posizione centrale, racchiuso tra due lesene in

laterizi che sostengono l'architrave sommitale che costituisce la base di appoggio per il timpano di forma triangolare, che con il vertice giunge quasi sul lato inferiore della finestra rettangolare che si apre al centro della parte superiore della facciata. Su ciascun lato a fianco del portale d'ingresso si apre ad altezza d'uomo una finestra di forma quadrangolare, che consentiva in passato la sosta per la preghiera anche rimanendo all'esterno dell'edificio religioso; sopra la finestra laterale sinistra ha trovato collocazione la lapide in ricordo dei caduti.

Il fianco laterale sinistro della chiesa è addossato ad un corpo di fabbrica, sul quale è collocata la doppia cella campanaria, che fin dalle origini doveva ospitare lasagrestia.

L'interno si presenta ad aula unica, con il tetto a capriate ed un pregevole altare in stucco addossato alla parete posteriore.

 

(Notizie attinte da Wikipedia)

 

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