Volgo il mio sguardo verso l’infinito, frugo con gli occhi dentro il nulla e tutto, non trovo niente che mi dà il sorriso e tutto sembra sofferenza e lutto.
Poi la ritraggo quella occhiata errata, andando ad ascoltare il suono che mi vibra dentro e come per l’incanto di una fata, risento il mormorare e il sussurrar del vento.
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